Tra le novità della Legge di bilancio 2025, un aspetto di estrema rilevanza riguarda la modifica dei requisiti per la richiesta della NASpI da parte dei lavoratori dipendenti.
L’articolo 1, comma 171, della legge 30 dicembre 2024, n. 207, infatti, ha introdotto delle nuove regole per prevenire possibili prestazioni indebite.
La questione riguarda le risoluzioni dei rapporti di lavoro avvenute dal 1° gennaio 2025 per le quali l’accesso alla NASpI è subordinato, salvo alcune eccezioni, all’anzianità contributiva di almeno tredici settimane.
Lo scopo della norma è sicuramente condivisibile nella misura in cui il legislatore abbia voluto prevenire i casi di abusi e, in particolare, quando il lavoratore comunicava il recesso dal rapporto di lavoro per dimissioni volontarie e successivamente veniva assunto nuovamente da un altro datore di lavoro, che risolveva dopo breve tempo il rapporto di lavoro, licenziando il lavoratore, e questi richiedeva la prestazione NASpI.
Alcuni di tali casi si riteneva evidentemente che potessero celare fenomeni di abuso che, come è facile rilevare, potevano peraltro determinare conseguenze non solo sul piano patrimoniale.
Il legislatore, per prevenire tali fenomeni, con la Legge di bilancio ha modificato la norma che disciplina la fattispecie, anche se le modifiche rischiano di travolgere anche casi che in effetti di abuso hanno ben poco.
Andiamo però ad analizzare in dettaglio le novità.