
L’ordinanza della Cassazione n. 26885/2025 ribadisce la responsabilità fiscale del contribuente per illeciti commessi dall’intermediario. Il contributo analizza l’interpretazione restrittiva dell’esimente ex art. 6, comma 3, D.Lgs. n. 472/1997. Si chiarisce che il soggetto delegante risponde delle sanzioni se non dimostra l’assenza di culpa in vigilando e l’effettiva frode del professionista. Vengono discusse le implicazioni pratiche per imprenditori e professionisti riguardo l’elevato onere probatorio a carico del mandante.

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