
L’introduzione dell’art. 2215-bis del codice civile ha rappresentato una svolta nella disciplina della formazione, tenuta e conservazione dei libri, repertori e scritture contabili. La norma, inserita nell’ambito delle riforme sulla semplificazione e innovazione digitale, ha sancito l’equiparazione, a determinate condizioni, del documento informatico al documento cartaceo, con effetti diretti sia sul piano della validità giuridica sia su quello dell’efficacia probatoria.
L’impianto normativo civilistico si integra con disposizioni di carattere tecnico-tributario, tra cui il D.M. 23 gennaio 2004, che stabilisce le modalità di assolvimento dell’obbligo di numerazione e bollatura, nonché i criteri per la marcatura temporale e la gestione digitale dei libri sociali e contabili.

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